La cava, vero e proprio museo naturale – che ha ospitato il set e ospiterà l’anteprima del film Sky ‘Michelangelo. Infinito’- è situata nel cuore delle Alpi Apuane, dove i documenti d’archivio (il contratto d’acquisto dei marmi per Buonarroti) datati 1517, confermano che Michelangelo, 500 anni fa, aveva scelto e lavorato i marmi trasformandoli in capolavori immortali dell’arte.
Lo stupore di Michelangelo appena giunto sul territorio è divenuto quello degli attori e della troupe di fronte alla sacralità dei luoghi e alla maestosità dei materiali:
“Partìi e giunsi a Carrara. Che spettacolo unico quelle pareti che cambiavano colore assecondando la luce del sole”
Sono queste le parole che esprimono lo stupore di Michelangelo durante la sua prima visita a Carrara, interpretato nel film dall’attore Enrico Lo Verso.
Una cava che da secoli partorisce la materia di cui sono fatti i sogni di artisti e architetti di tutto il mondo. Una materia pregiata di alta qualità, estratta e lavorata per rispondere alle esigenze di aziende e creativi di ogni nazione, divenuta sinonimo di arte ed eccellenza.
Come disse Michelangelo, e ascoltandolo dalla voce di Lo Verso, “Quel tipo di bianco io non l’avevo mai visto nella pietra. Il marmo più bello del mondo […]”, e così nel contratto del 1517 dove si specifica “[…] et debba esser ciascuna di essa colonna di quella medesima bianchezza di marmo che ha quello marmoro che ha posto da imo fino da piè di ditta cava”.
La cava “Ruzeta” oggi Ruggetta, sul monte Crestola, sopra l’antico paese di Torano.
E’ all’insegna della comune passione per l’eccellenza e la valorizzazione della creatività e dell’arte, del saper fare tramandato di generazione in generazione, che la Marbo Srl, che distribuisce in tutto il mondo il famoso marmo con il marchio Calacata Borghini, ha scelto di collaborare con Sky e Magnitudo Film per la realizzazione di ‘Michelangelo. Infinito’. Il film è un evento cinematografico senza precedenti: coinvolgente, poetico, innovativo in cui lo spettacolo del cinema incontra l’emozione dell’arte.
Scene girate in un luogo storico dal carattere epico, in cui Michelangelo si confronta con la schiacciante imponenza della natura; il marmo (un blocco alto 5 m quello usato per il film) da cui “estrae” forme armoniche e precipita in un limbo in cui rievoca gli snodi principali della sua vita, le rifessioni universali e i dubbi esistenziali che lo hanno assalito come artista e come uomo.
Sforzo coronato da successo grazie anche alla collaborazione delle maestranze del gruppo Borghini e le eccellenze del territorio, che hanno mostrato le secolari modalità di lavorazione manuale, rendendo realistici i gesti e le interazioni degli attori con il marmo.
L’anteprima di ‘Michelangelo. Infnito’ trasforma la Cava Ruggetta nella mitologica caverna di Platone all’origine della visione cinematografica; un luogo nel quale gli spettatori possono vedere allo stesso tempo le ombre dei giganti dell’arte e la storia di un territorio, proiettati nel prezioso marmo.
Michelangelo cerca qui i suoi marmi, trasformandoli in capolavori eterni, ed è qui che è nata, e opera da tre generazioni nell’estrazione e nella commercializzazione del marmo in tutto il mondo, la Marbo Srl, che ha come mission la valorizzazione del prezioso materiale e del territorio in cui opera.
Il materiale di questa cava, il calacata originale, ha subito un particolare processo di ri-cristallizzazione che lo ha reso più forte, durevole e trasparente, permettendone quindi un’ampia gamma di utilizzo e conferendogli l’inconfondibile colore porcellanato e la caratteristica venatura.
Innumerevoli artisti e architetti dopo il Buonarroti, hanno contribuito nei secoli a iniettare nel marmo l’aura di classicità e la sua inalienabile identità di materiale vocato all’eccellenza.
Dal contratto d’acquisto del marmo per Michelangelo, 6 marzo 1517, Archivio di Stato di Massa, notaro Galvano Parlanciotto
“Si impegnano al prefato Maestro Michelangiolo di farle (le colonne, n.d.r.) del marmoro della loro cava posta nella alpa de Carrara in loco
dicto a Ruzeta”
cioè Cava Ruggetta in località Crestola, nel cuore delle Alpi Apuane